Comunicato stampa d’Alliance Sud e Public Eye del 25 novembre 2021
Corona: la Svizzera deve cessare il suo blocco sui brevetti all'OMC
La conferenza ministeriale dell'OMC, che si terrà a Ginevra dal 30 novembre al 3 dicembre, discuterà della deroga temporanea alla protezione della proprietà intellettuale su vaccini, test e farmaci anti-covid. La Svizzera deve cessare il suo blocco sistematico all'OMC, che dura da più di un anno. Da parte loro, le aziende farmaceutiche devono condividere il loro know-how senza restrizioni.
La prossima settimana, la lotta mondiale contro il Covid-19 si giocherà a Ginevra. Mentre una quarta ondata attraversa l'Europa, un recente studio della People's Vaccine Alliance mostra che Pfizer, Moderna e BioNtech intascano assieme 65’000 dollari al minuto con i loro vaccini a RNA messaggero, eppure sviluppati grazie a dei generosi finanziamenti pubblici. Questo è ancora più scandaloso se si considera che una terza dose di vaccino è somministrata in modo generalizzato nei Paesi ricchi, mentre solo il 2% della popolazione dei Paesi a basso reddito ha ricevuto le prime due dosi.
È in questo contesto che l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) terrà la sua 12a conferenza ministeriale nella città di Calvino. Al centro delle discussioni: la sospensione temporanea dei brevetti, della protezione dei dati e del segreto commerciale sui vaccini, test e farmaci anti-covid (deroga ADPIC), proposta da India e Sudafrica nell'ottobre 2020 e sostenuta da un centinaio di Paesi. La Svizzera rimane uno degli ultimi Paesi a opporvisi ferocemente. Anche gli Stati Uniti si sono almeno espressi a favore di un'eliminazione dei brevetti sui vaccini.
Tuttavia, la posizione degli Stati Uniti rimane insufficiente perché, se l'attenzione è ora focalizzata sui vaccini, uno scenario simile di accesso iniquo sta emergendo per i trattamenti contro il Covid-19. Costosi, brevettati e prodotti in quantità insufficienti, questi ultimi sono confiscati dai Paesi più ricchi. Gli esempi attuali dell’antinfiammatorio Actemra, molto caro e prodotto esclusivamente da Roche, e dell’antivirale Molnupiravir di Merck, il cui accesso rimarrà probabilmente limitato nei Paesi emergenti a causa di licenze commerciali restrittive, illustrano ulteriormente la necessità della deroga ADPIC. Anche l'accesso ai test diagnostici rimane altamente iniquo, ritardando ulteriormente il controllo della pandemia a livello mondiale.
È inaccettabile che la Svizzera, sede di giganti farmaceutici e della loro principale organizzazione ombrello, l’International Federation of Pharmaceutical Manufacturers and Associations (IFPMA), blocchi l'adozione della deroga ADPIC, difendendo così gli interessi della sua industria a detrimento dell'interesse pubblico. Questa opposizione è tanto più irresponsabile in quanto rischia di far fallire la conferenza ministeriale e, soprattutto, di privare miliardi di persone dei mezzi per combattere contro il Covid-19. La conseguenza sarebbe quella di prolungare ulteriormente la pandemia, soprattutto a causa dell'aumento del rischio di diffusione di nuove varianti ancora più contagiose. Alliance Sud e Public Eye chiedono quindi alla Svizzera di accettare la deroga ADPIC. Le aziende farmaceutiche dovrebbero da parte loro condividere le tecnologie e il know-how necessari per aumentare la produzione di vaccini, test e farmaci contro il Covid-19.
Informazioni:
Isolda Agazzi, Alliance Sud, Esperta Commercio e investimenti, [email protected], T +41 79 434 45 60
Patrick Durisch, Esperto Politica sanitaria, Public Eye, [email protected], T +41 21 620 03 06