Una nuova strategia priva di base giuridica

1.2.2022
Comunicato
La Commissione di politica estera del Consiglio nazionale ha tenuto ieri una consultazione sulla nuova strategia economica estera della Svizzera. Public Eye e Alliance Sud la accolgono con favore, ma criticano la mancanza di una base giuridica.

Comunicato congiunto di Public Eye e Alliance Sud, 1° febbraio 2022

Politica economica estera: una nuova strategia senza base legale

La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) ha tenuto ieri una consultazione sulla nuova strategia economica esterna della Svizzera. Public Eye e Alliance Sud l’accolgono favorevolmente, ma criticano l’assenza di una base legale per questa strategia. La Svizzera deve dotarsi d’una legge efficace sul commercio estero per dare una base solida a questo settore politico molto importante per i diritti dell’uomo e dell’ambiente.

Durante la sua seduta, la Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) s’è occupata della strategia economica esterna del Consiglio federale. Secondo il Consigliere federale Guy Parmelin, era necessaria una revisione dell’attuale strategia a seguito dei «profondi cambiamenti» a livello mondiale. Public Eye e Alliance Sud salutano l’avvio di questo riorientamento: la nuova strategia integra in particolare le nostre rivendicazioni di lunga data per più trasparenza e per una maggior partecipazione nella politica economica estera. Tuttavia essa si limita a promuovere la prosperità della Svizzera, e quindi dei nostri interessi economici, basandosi specialmente sull’articolo 54 della Costituzione federale. Un articolo che però esige anche il rispetto dei diritti umani e la preservazione delle basi naturali della vita.

Public Eye e Alliance Sud deplorano l’assenza di una base legale per rendere solida questa strategia. La legge federale sulle misure economiche esterne, del 1982, serve unicamente a proteggere l’economia svizzera e di conseguenza non offre alcun quadro giuridico alla «politica economica estera sostenibile», a cui mira questa nuova strategia. Inoltre, la Costituzione federale, sulla quale essa si basa, fornisce uno scarso orientamento di contenuti in materia di politica estera. È dunque urgente stabilire le basi costituzionali tramite una legge sul commercio estero, come richiesto a più riprese da Public Eye e Alliance Sud – l’ultima volta in occasione delle controversie sui prodotti importati dalla regione cinese dello Xinjiang, sospettati d’esser frutto del lavoro forzato.

Questa legge indispensabile deve definire i principi, gli obiettivi e le priorità della politica economica estera della Svizzera, in particolare per il commercio estero. Come dimostrato dal risultato risicato della votazione sull’accordo di libero scambio con l’Indonesia, la popolazione è sempre più critica di fronte agli accordi commerciali bilaterali che non tengono sufficientemente conto dei diritti umani e delle questioni ambientali. Una legge sul commercio estero deve d’altronde definire le procedure di partecipazione, per dare una base giuridica solida alla «politica economica estera partecipativa» voluta dalla strategia, affinché una legittimazione democratica della politica commerciale non rimanga un pio desiderio.

Per ulteriori informazioni:

Isolda Agazzi, Alliance Sud, 021 612 00 97, [email protected]
Thomas Braunschweig, Public Eye, 044 277 79 11, [email protected]