Basta con i soldi dei potentati

Hosni Mubarak, presidente cacciato dell'Egitto.
20.12.2015
Riassunto
Nel 2014, il Consiglio federale ha presentato un disegno di legge sui soldi dei potentati. Grazie al Consiglio degli Stati, che ha corretto un annacquamento della Grande camera, nel dicembre 2015 è stata adottata una legge relativamente promettente.

La Svizzera afferma di avere una delle migliori leggi contro il riciclaggio di denaro sporco e l’affluenza di fondi illeciti dei potentati. Un’affermazione spesso smentita dalla realtà. Dalla Primavera araba si continuano a scoprire nuovi conti di proprietà di deposti dittatori o della loro cerchia corrotta.

Il rapporto 2011 dell’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) indicava che nel corso del 2010 non era stato annunciato nessun caso relativo all’Egitto o alla Tunisia. In altre parole, il sistema non ha funzionato.

Combattere con determinazione gli averi sospetti

Nel settembre 2013, Alliance Sud ha risposto alla procedura di consultazione sulla nuova legge federale sui soldi dei potentati. Ha accolto favorevolmente il disegno di legge, chiedendo però miglioramenti cruciali, come, tra l’altro, la possibilità di blocco dei soldi sospetti in qualsiasi momento, e non solo dopo un cambiamento di regime. Ha anche criticato le barriere troppo elevate alla trasmissione d’informazioni dal paese d’origine degli averi sospetti.

Una legge inizialmente svuotata della sua sostanza

Il 10 giugno 2015, il Consiglio nazionale ha trattato un disegno di legge migliorato sui soldi dei potentati. La camera del popolo ha approvato varie modifiche per cercare di annacquare la legge.

Alliance Sud ha deplorato l’introduzione, richiesta dal Consiglio nazionale, di termini di prescrizione molto corti per i reati commessi dai potentati per accumulare le loro fortune, perché le procedure per il blocco, l’inchiesta e la restituzione di averi illeciti durano di solito dai dieci ai venti anni. I termini di prescrizione decisi dal Consiglio nazionale avrebbero obbligato, in molti casi, ad interrompere le inchieste in corso e a restituire i soldi rubati ai potentati e ai loro clan.

Il Consiglio nazionale voleva anche che il disegno di legge sui soldi dei potentati fosse rivolto solo a persone che hanno dato un contributo identificabile per detenere questi averi – il che rischiava di limitare drasticamente la pratica attuale.

Riequilibrio da parte del Consiglio degli Stati

Il 24 settembre 2015, il Consiglio degli Stati si è ampiamente opposto alle proposte del Consiglio nazionale. Il 18 dicembre 2015, dopo la procedura di eliminazione delle divergenze, i due Consigli hanno adottato una legge che, nonostante qualche imperfezione, faciliterà ampiamente il blocco dei soldi dei potentati e la loro restituzione alla popolazione derubata. La Svizzera è così diventata nettamente meno attrattiva per i potentati stranieri corrotti che vogliono nascondere i loro averi.

Bisogna comunque sottolineare che gli averi dei potentati acquisiti illegalmente rappresentano solo una parte dei flussi finanziari illeciti in provenienza dai paesi in sviluppo. I flussi finanziari sottratti al fisco da parte delle imprese e delle persone fisiche sono nettamente più importanti. In questo ambito mancano ancora misure efficaci. Secondo un recente studio dell’ONG Global Financial Integrity, i paesi emergenti e in sviluppo hanno perso – fra il 2004 e il 2013 – 7,8 miliardi di dollari USD a causa dei flussi finanziari illeciti.