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Comunicato stampa
Responsabilità delle multinazionali: legge europea
23.02.2022, Responsabilità delle imprese
La Commissione europea ha presentato oggi a Bruxelles un progetto di legge sulla responsabilità delle multinazionali a livello dell’UE. Il testo obbliga le multinazionali a rispettare i diritti umani e l'ambiente e contiene norme di responsabilità civile così come sanzioni in caso di violazioni, come aveva proposto l'Iniziativa per multinazionali responsabili. Il Consiglio federale deve ora mantenere la promessa fatta durante la campagna di votazione e garantire che la Svizzera non sia presto l’unico Paese in Europa senza responsabilità delle multinazionali.
© Schmuttel / pixelio.de
Comunicato stampa
Combattere la fame nel mondo in maniera efficace
29.01.2016, Finanza e fiscalità
Malgrado una produzione sufficiente di derrate alimentari, 800 milioni di persone soffrono sempre ed ancora di fame. L’iniziativa contro la speculazione alimentare propone alcune misure contro questo scandalo. (in francese)
© Erich Westendarp / pixelio.de
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Comunicato stampa
RFFA: vecchi difetti – nuove etichette
08.04.2019, Finanza e fiscalità
Il 19 maggio, gli elettori si pronunceranno sulla Riforma fiscale e finanziamento dell'AVS (RFFA). L'aspetto fiscale del progetto di legge non fa nessun passo in avanti in materia di politica di sviluppo rispetto alla precedente Riforma, la RII III.
Per il Sud.
© Pixabay
La réforme de l'imposition des entreprises (RIE III) a été clairement rejetée en février 2017 grâce à la résistance des syndicats et des partis rouges-verts aux urnes. La partie fiscale de la RFFA – comme c'était déjà l'objectif de la RIE III – consiste désormais à remplacer les anciens privilèges fiscaux spéciaux accordés aux entreprises des secteurs pharmaceutique, financier et des matières premières, qui doivent être abolis d'ici fin 2019, par de nouvelles incitations à la fraude fiscale. La boîte à brevets, l'impôt sur les bénéfices ajusté en fonction des intérêts ou l'indication des réserves latentes en cas d'immigration doivent être utilisés comme nouveaux instruments.
Dominik Gross, expert financier chez Alliance Sud, déclare : « Avec la RFFA, la Suisse veut continuer à importer des profits des multinationales étrangères. Les mécanismes correspondants recevront simplement de nouveaux noms. » Ce sont les pays en développement qui en subissent le plus les conséquences : les transferts de bénéfices des multinationales vers des juridictions à faible fiscalité comme la Suisse privent les communautés du monde entier de centaines de milliards de dollars de recettes fiscales potentielles chaque année. Dominik Gross : « C'est de l'argent qui serait nécessaire d'urgence pour lutter contre la pauvreté dans les pays du Sud ou pour la transition vers des infrastructures respectueuse du climat. »
Dans son document d’analyse détaillée sur la RFFA, Alliance Sud met en lumière les points suivants dans une perspective de développement :
- Les anciens privilèges fiscaux accordés aux multinationales ne seront plus tolérés par l'UE et l'OCDE à partir de 2020. Ils devront être abolis d'ici la fin de l'année, quel que soit le résultat du vote sur la RFFA. Charles Juillard, président de la Conférence des directeurs financiers cantonaux, a déclaré à Radio RSF que le Département fédéral des finances l'avait récemment confirmé.
- L'alternative la plus probable à la RFFA serait un mini-modèle sans nouveaux privilèges, comme le PDC l'avait déjà proposé lors de la consultation sur la proposition fiscale 17 de l'époque – avant de la lier au financement AVS.
- Les nouvelles déductions fiscales sur les gains de brevets dans le cadre de la boîte à brevets sont difficiles à calculer. Selon les informations de l'administration fédérale, elles entraîneront une réduction maximale de 70 % du bénéfice imposable et permettront ainsi d'atteindre un taux effectif d'imposition de seulement 9 %. La Suisse resterait ainsi une locomotive de la concurrence fiscale internationale, ruineuse pour la population.
- Le couplage de l'impôt sur le bénéfice ajusté en fonction des intérêts à un taux d'imposition minimum cantonal n'a aucun effet sur le développement. Pour les Etats dont les recettes fiscales sont déduites, il importe peu que les bénéfices des sociétés correspondantes soient transférés dans différents cantons suisses ou qu'ils soient tous concentrés dans quelques cantons (pour l'instant, cela ne serait possible qu'à Zurich).
- La nouvelle règle de remboursement en vertu du principe de l'apport en capital (PAC) ne s'applique pas lorsque les actionnaires concernés sont des personnes morales. Les réserves issues du capital d'une société qui s'installe en Suisse ou d'une filiale d'un groupe étranger après le 24 février 2008 (introduction de la PAC) sont également exemptées de la règle de remboursement. Dans tous ces cas, même après l'introduction de la RFFA, les sociétés peuvent ainsi rembourser à leurs actionnaires - en particulier aux actionnaires étrangers - leurs réserves de capitaux à investir en toute exonération fiscale et continuer ainsi à éviter complètement l'imposition des dividendes en Suisse.
- En augmentant sensiblement la part de l'impôt fédéral direct du canton, la Confédération subventionne des réductions d'impôts massives pour toutes les entreprises cantonales selon le principe de l'arrosoir. Cela donne un nouvel élan à la spirale descendante des taux d'imposition normaux dans la concurrence fiscale inter cantonale. Etant donné que les cantons sont également impliqués individuellement dans la « course internationale vers le bas », cette mesure est également préjudiciable à la politique de développement. En avril 2018, la Confédération suisse des syndicats a supposé que le taux moyen de l'impôt cantonal sur les bénéfices serait réduit de 40 % à la suite de la proposition fiscale. La RFFA n'y change rien. La boîte à brevets et l'impôt sur les bénéfices ajusté en fonction des intérêts n'entravent pas cette spirale descendante – contrairement à ce que l'on prétend souvent. C'est ce que montrent les concepts de mise en œuvre de la RFFA de nombreux cantons.
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Medienmitteilung
Politica a corto termine – promesse vane
12.11.2015, Finanziamento dello sviluppo
La Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati approva dei tagli chiari nel budget della cooperazione allo sviluppo. Alliance Sud critica le riduzioni previste, inaccetibili di fronte alle sfide globali attuali.
© Kurt Michel/pixelio.de
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Comunicato stampa
Le ONG sono centrali nel mondo e in Svizzera
03.03.2021, Cooperazione internazionale
La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha annunciato ieri i contributi programmatici 2021-2022 e ha sottolineato l'importante ruolo svolto dalle organizzazioni non governative (ONG) nella cooperazione internazionale della Svizzera. Sebbene la Confederazione consideri centrali l'informazione e la sensibilizzazione della società, non intende più sostenerle.
© PD
“E’ molto positivo che la DSC rafforzi l’importanza del partenariato con le ONG e apprezzi il loro impegno, la loro competenza e la loro presenza in seno alla popolazione", commenta Mark Herkenrath, direttore esecutivo di Alliance Sud. Le ONG contribuiscono in modo significativo alla riuscita dell’attuazione della cooperazione internazionale della Confederazione e sono giustamente sostenute dalla Confederazione in questo sforzo. Esse completano il lavoro della DSC in termini tematici e geografici.
Mentre il lavoro politico con i contributi ai programmi è sempre stato vietato, ora, in seguito all'iniziativa per le multinazionali responsabili, è vietato, d’ora in poi, anche l'uso di questi contributi per lavori di informazione e di educazione in Svizzera: "Questo è incomprensibile, in quanto oltre al Comitato di aiuto allo sviluppo dell'OCSE, numerose personalità e organismi avvertono da anni che la comprensione da parte della popolazione svizzera delle interrelazioni internazionali e delle sfide mondiali dello sviluppo è ancora insufficiente", afferma Mark Herkenrath.
Il fatto che questo lavoro di informazione e educativo venga ora, per così dire, privatizzato è in contrasto con le raccomandazioni internazionali e con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile OSS-SDGs (Agenda 2030).
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Comunicato stampa
CS: Esenzione fiscale, competenze cantonali
09.06.2021, Cooperazione internazionale
Il Consiglio degli Stati ha adottato per un soffio una mozione di Ruedi Noser (PLR) che vuole rivedere le condizioni di esenzione fiscale delle organizzazioni di pubblica utilità che sono anche attive politicamente. Palesemente, una piccola maggioranza dei rappresentanti cantonali non ha fiducia nei loro cantoni.
© Parlamentsdienste 3003 Bern
“Le ONG non hanno nulla da temere, poiché utilizzano principalmente dei mezzi politici per portare avanti le cause di pubblica utilità, come la protezione del clima e dell'ambiente o dei diritti umani", dice Kristina Lanz, responsabile della politica di sviluppo di Alliance Sud. Eppure è proprio questo che sembra turbare alcuni Consiglieri agli Stati - che le ONG abbiano più voce in capitolo nel dibattito democratico, mettendo così a repentaglio il predominio della lobby dell’economia. “La mozione Noser è un tentativo di mettere a tacere le ONG”, dice Kristina Lanz. “Speriamo che il Consiglio Nazionale riconosca la necessità delle voci di interesse pubblico nel dibattito democratico e non assecondi l'atto di "ripicca" di Ruedi Noser."
Come nota il Consiglio federale nella sua risposta informata alla mozione, le amministrazioni fiscali cantonali “sono competenti per la concessione, la verifica e l'eventuale revoca dell'esenzione fiscale". Afferma inoltre che le organizzazioni esentate dalle tasse si trovano anche all'interfaccia delle questioni politiche (per esempio, le organizzazioni impegnate nella tutela dell’ambiente, di disabili, della salute e dei diritti umani) e che “il sostegno materiale o ideale di iniziative o referendum non preclude in linea di principio l'esenzione fiscale”. Il principale criterio di esenzione è che l'attività politica non sia lo scopo principale delle organizzazioni interessate. Se dei mezzi politici sono usati per raggiungere uno scopo di pubblica utilità, questo non è un ostacolo per l'esenzione fiscale.
Per maggiori informazioni:
Kristina Lanz, responsabile della politica di sviluppo, Alliance Sud, +41 31 390 93 40
Marco Fähndrich, responsabile comunicazione, Alliance Sud, +41 79 374 59 73
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Comunicato stampa
Bye bye «Doing Business Report»: historischer Sieg
16.09.2021, Cooperazione internazionale
Da molto tempo, varie organizzazioni della società civile, tra cui Alliance Sud, chiedono l'abolizione del controverso “Doing Business Report” della Banca Mondiale. Dopo che nel 2020 si è saputo che i dati di Cina, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Azerbaigian erano stati manipolati nei rapporti 2018 e 2020, la Banca Mondiale ha sospeso il rapporto e annunciato un'indagine esterna.
Lo studio esterno, che è stato pubblicato oggi e che si legge come un thriller diplomatico, mostra come la direzione della Banca Mondiale si è lasciata pressare dalla Cina e ha ordinato la manipolazione dei dati per mettere la Cina in una migliore luce. Il direttore del “Doing Business Report” all'epoca è accusato di "terrorismo psicologico" - una cultura tossica di paura ha prevalso nel team. Poco dopo la pubblicazione del rapporto, la Banca Mondiale ha annunciato in un comunicato stampa odierno che avrebbe cancellato immediatamente il rapporto.
"Questo può essere visto come una vittoria di una lunga campagna della società civile che ha chiesto la cancellazione del Doing Business Report per anni e più recentemente nel contesto della manipolazione dei dati", dice Kristina Lanz, specialista in politiche di sviluppo di Alliance Sud. "Invece di un rapporto che incoraggia i paesi a competere nella deregolamentazione, la Banca Mondiale dovrebbe cogliere l'opportunità per sviluppare un nuovo rapporto che si concentri maggiormente sulla sostenibilità sociale e ambientale".
Per ulteriori informazioni:
Kristina Lanz, Responsabile "politica di sviluppo", Alliance Sud, Tel. +41 76 295 47 46
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Comunicato stampa
Andreas Missbach sarà il nuovo direttore di Alliance Sud
29.09.2021, Cooperazione internazionale
Il Comitato direttivo di Alliance Sud ha eletto Andreas Missbach come nuovo direttore. Sostituisce Mark Herkenrath, che ha lasciato Alliance Sud alla fine di luglio. Andreas Missbach entrerà in carica il 1° gennaio 2022.
Andreas Missbach
«Siamo lieti di aver trovato una personalità di spicco per questo compito impegnativo», afferma Bernd Nilles, presidente di Alliance Sud e direttore di Sacrificio Quaresimale. «Andreas Missbach è la persona ideale: grazie al suo variegato bagaglio di esperienze, alla sua vasta rete di conoscenze e al suo modo di pensare strategico, rafforzerà Alliance Sud nell’impegno per relazioni Nord-Sud eque e una Svizzera basata sulla solidarietà. Anche il mondo politico e l’amministrazione federale avranno un interlocutore competente.»
Andreas Missbach (classe 1966) è uno storico, ha scritto un dottorato sulla politica climatica delle Nazioni Unite e dal 2001 al 2021 ha lavorato presso la Dichiarazione di Berna, diventata Public Eye, in diverse aree, più recentemente come membro della direzione e capo del dipartimento materie prime − commercio − finanze.
«Sono molto felice di poter lavorare con Alliance Sud per la giustizia globale e per rafforzare la voce del Sud e delle organizzazioni di cooperazione internazionale nella politica svizzera», dichiara Andreas Missbach: «Questo è più necessario che mai: che si tratti della crisi climatica o della crisi del coronavirus, esse colpiscono più duramente i gruppi più poveri della popolazione.»
Alliance Sud è la Comunità di lavoro delle organizzazioni Swissaid, Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti, Helvetas, Caritas e Heks/Eper/Aces. È sostenuta dalle organizzazioni partner Solidar Suisse, Terre des hommes Schweiz/Suisse e dalla Croce Rossa Svizzera. Alliance Sud lavora da 50 anni per un mondo più giusto e una Svizzera solidale.
Per ulteriori informazioni:
Bernd Nilles, Presidente di Alliance Sud e direttore di Sacrificio Quaresimale,
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Comunicato stampa
Nuovi membri rafforzano Alliance Sud
24.01.2022, Cooperazione internazionale
Con nuovi membri, un nuovo Direttore e un nuovo Comitato direttivo, si sta aprendo una nuova fase nella cinquantennale storia di Alliance Sud. Di fronte alle crescenti disuguaglianze e a una società civile sempre più sotto pressione a livello mondiale, una voce forte nella politica di sviluppo in Svizzera è più importante che mai.
“Siamo molto contenti che, con Solidar Suisse e Terre des hommes, due nuovi membri sosterranno pienamente il nostro lavoro comune di politica di sviluppo”, afferma Markus Allemann, Presidente di Alliance Sud e Direttore di Swissaid. “Intensifichiamo così il coordinamento tra le più importanti organizzazioni di politica di sviluppo e rafforziamo la voce del Sud globale nella politica della Svizzera”.
Con la fusione di Heks/Eper e Pain pour le prochain/Pane per tutti all’inizio di quest’anno, Swissaid, Azione Quaresimale, Helvetas, Caritas, Heks/Eper, Solidar Suisse e Terre des hommes sono ora le organizzazioni membri di Alliance Sud, associazione con sede a Berna. La Croce Rossa Svizzera dal canto suo è un membro associato.
Anche il nuovo Direttore, Andreas Missbach, porrà nuovi accenti e utilizzerà la sua esperienza pluriennale per guidare lo sviluppo dell’organizzazione: “Alliance Sud è molto più di un’organizzazione di lobby o di un gruppo di interesse: siamo un centro di competenza per le questioni di cooperazione internazionale e ci impegniamo a rendere la Svizzera solidale e sostenibile con il mondo. Senza un’economia che rispetti gli ecosistemi e protegga il sistema climatico, non c’è mondo in cui possiamo vivere; senza giustizia globale, non c’è mondo in cui vogliamo vivere”.
Alliance Sud rappresenta le sue organizzazioni membri in Parlamento e nei confronti dell'Amministrazione federale. I rappresentanti dei media continueranno a trovare in Alliance Sud esperti ed esperte competenti che possono fornire informazioni fondate e differenziate su temi come lo sviluppo sostenibile, la politica fiscale e finanziaria internazionale, la politica commerciale e climatica e la responsabilità delle imprese. Con la sua rivista “global”, Alliance Sud fornisce informazioni e analisi sulla politica estera e sulla politica di sviluppo della Svizzera.
Ulteriori informazioni:
Markus Allemann, Presidente di Alliance Sud e Direttore di Swissaid, tel. +41 79 833 15 69
Andreas Missbach, Direttore di Alliance Sud, Tel. +41 31 390 93 30
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Comunicato stampa
Economia estera: quelle occasioni mancate
26.01.2022, Cooperazione internazionale
Le Conseil fédéral a publié aujourd'hui son rapport sur la politique économique extérieure 2021. Les conséquences dramatiques de la pandémie de Covid-19 sur les pays en développement et émergents y occupent une place importante. Mais il reste muet sur les occasions ratées de soutenir les populations les plus pauvres grâce à des financements innovants et à l'assouplissement des règles en matière de brevets. La Suisse doit enfin en faire plus.
© «Parlamentsdienste 3003 Bern»
Le rapport mentionne l'importance centrale des fonds publics dans la coopération internationale (CI). Bien que ceux-ci aient globalement augmenté de 3,5 %, cela ne suffit de loin pas à compenser ne serait-ce que le recul des envois de fonds des migrants vers leur pays d'origine à cause de la pandémie. Avec 0,48% du revenu national brut, la CI suisse est loin de l'objectif de 0,7 % convenu au niveau international.
Le Conseil fédéral passe complètement sous silence une possibilité simple d'aider financièrement les pays en développement et émergents : En août 2021, le Fonds monétaire international (FMI) a attribué à ses membres des droits de tirage spéciaux (DTS) nouvellement créés pour un montant total de 650 milliards de dollars américains. Ceux-ci permettent d'acheter d'autres monnaies dans certaines limites, mais les pays les plus pauvres n'en ont reçu qu'une infime partie. « La Suisse n'a jamais besoin de réserves supplémentaires, elle devrait donc mettre les 5,5 milliards de dollars reçus à la disposition des pays les plus pauvres », réclame Andreas Missbach, directeur d'Alliance Sud.
Plus de transparence sur les créances
La Suisse abrite la septième plus grande place financière au monde et elle est la principale plaque tournante du commerce mondial des matières premières. Les banques suisses et les négociants en matières premières sont des créanciers privés essentiels des pays en développement. Le Conseil fédéral constate à juste titre que la crise de la dette dans le Sud s'aggrave en raison du coronavirus et du revirement attendu des taux d'intérêt aux Etats-Unis.
Pourtant l'année dernière, il ne s'est pas efforcé d'inciter les banques suisses et les négociants en matières premières à plus de transparence dans leurs relations de crédit avec les pays du Sud. Une grave omission, selon Missbach : « Sans la participation des créanciers privés, la crise de la dette dans le Sud ne pourra pas être désamorcée. La transparence est à cet égard une condition préalable pour trouver des solutions. La Suisse doit impérativement rattraper son retard dans ce domaine. »
Assouplir la protection des brevets
Le Conseil fédéral écrit à juste titre qu'une avancée rapide des campagnes de vaccination dans les pays en développement et émergents est cruciale pour la santé globale et la reprise économique mondiale ; mais dans les faits, il torpille des efforts importants pour faciliter l'accès aux vaccins aussi dans les pays du Sud.
A l'Organisation mondiale du commerce (OMC), la Suisse est l'un des rares pays à s'opposer à la levée temporaire de la protection de la propriété intellectuelle sur les vaccins, les tests et les traitements anti covid. « La Suisse doit enfin cesser de bloquer ces négociations, d'autant plus qu'elle présidera à partir de juillet le Conseil général, un organe qui a le pouvoir de prendre des décisions, sans attendre une hypothétique conférence ministérielle qui pourrait être reportée sine die en raison de la pandémie », déclare Missbach.
Renforcer les droits humains et le financement du climat
Le contre-projet indirect édenté à l'initiative pour des multinationales responsables est également une occasion ratée de garantir le plein respect des droits humains et de la protection de l'environnement par les entreprises suisses. Il est grand temps d'adopter une législation qui améliore la résilience des chaînes de valeur mondiales, notamment en renforçant les droits des travailleurs ainsi que la protection de l'environnement. « Le Conseil fédéral doit élaborer au plus vite un projet de loi harmonisé avec les normes internationales et les lois déjà adoptées par plusieurs pays de l'UE », déclare Missbach.
En ce qui concerne la contribution à la lutte contre la crise climatique, Alliance Sud salue l'augmentation de la contribution annuelle pour la CI, mais compte tenu de son importance économique, la Suisse doit contribuer au moins à hauteur de 1 % – soit 1 milliard de francs par an – au financement international de la lutte contre le changement climatique, sans pour autant grever la coopération au développement existante.
Pour plus d’informations :
Andreas Missbach, directeur d’Alliance Sud, Tél. +41 31 390 93 30
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