Accordi di protezione degli investimenti

Accordi di protezione degli investimenti

Gli accordi di protezione degli investimenti della Svizzera sono squilibrati e favoriscono le sue multinazionali quando investono all’estero. Alliance Sud chiede che vengano riequilibrati per permettere allo Stato ospite di definire delle regole nell’interesse pubblico e per escludere il meccanismo di risoluzione delle controversie mediante arbitrato.

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Di cosa si tratta

Con uno stock d’investimenti diretti all’estero di oltre 1'460 miliardi di franchi, le imprese svizzere sono tra i dieci principali esportatori di capitali al mondo. Per proteggerle, il Consiglio federale ha concluso 111 accordi di protezione degli investimenti (API) con dei Paesi in via di sviluppo, con la significativa eccezione del Trattato della Carta dell’Energia, che include anche gli Stati membri dell’UE e la stessa UE.

Ora, questi accordi conferiscono quasi esclusivamente dei diritti agli investitori stranieri e degli obblighi agli Stati d’accoglienza. Oltre a ciò, essi includono un meccanismo di risoluzione delle controversie denominato «Investor-state dispute settlement, ISDS». Questo meccanismo è unico nel diritto internazionale e permette a un’impresa straniera di sporgere denuncia contro lo Stato d’accoglienza se si ritiene lesa sulla base del trattato in vigore tra lo Stato d’origine e quello di accoglienza. Alliance Sud chiede di riequilibrare gli accordi e di escludere l’ISDS.

Commercio internazionale

Politica commerciale internazionale

La politica commerciale della Svizzera può ostacolare la capacità dei Paesi in via di sviluppo nel definire delle regole nell’interesse pubblico e nel promuovere il diritto alla salute e all’alimentazione. Alliance Sud s’impegna affinché la Svizzera conceda loro il margine di manovra necessario al loro sviluppo. 

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Di cosa si tratta

Alliance Sud ha partecipato a tutte le conferenze ministeriali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, dalla sua creazione nel 1995, esortando la Svizzera a non contrastare gli interessi dei Paesi in via di sviluppo. Tuttavia questi ultimi sono diventati più potenti in seno a quest’organizzazione e non si lasciano più dettare dai Paesi ricchi la loro volontà.

Alliance Sud continua a seguire le attività della Svizzera all’OMC e a far in modo che il nostro Paese non partecipi a iniziative che possono nuocere ai Paesi in via di sviluppo, come la questione dei vaccini anti Covid durante l’ultima conferenza ministeriale. A livello bilaterale, s’impegna per degli studi efficaci d’impatto sui diritti umani e per l’inclusione d’un capitolo sullo sviluppo sostenibile corredato di sanzioni. 

Accordi di libero scambio

Accordi di libero scambio

Alliance Sud s’impegna in particolare affinché gli accordi di libero scambio della Svizzera non nuocciano ai diritti umani delle popolazioni del Sud, a partire dai diritti alla salute e alle sementi indotti da severe disposizioni di protezione della proprietà intellettuale.

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Di cosa si tratta

Dato che i Paesi in via di sviluppo sono diventati più potenti in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio e che non si lasciano più dettare dai Paesi ricchi la loro volontà, la Svizzera si è lanciata nella conclusione di accordi di libero scambio, in cui ottiene maggiori concessioni rispetto al quadro multilaterale, specialmente per quanto riguarda il rafforzamento della proprietà intellettuale che minaccia i diritti alla salute e alle sementi.

Alliance Sud si batte affinché la Svizzera realizzi degli studi sui diritti umani che misurino l’impatto degli accordi su questi diritti. Chiede che questi accordi non minaccino l’ambiente e il clima, contribuendo alla deforestazione e all’espansione dell’agribusiness a scapito dei piccoli contadini e delle popolazioni autoctone. Domanda inoltre l’inclusione di un capitolo sullo sviluppo sostenibile esecutorio, ossia dotato di sanzioni in caso di violazione, come tutti gli altri capitoli dell’accordo.

Commercio e investimenti

Commercio e investimenti

La politica commerciale e d’investimento della Svizzera può ostacolare la capacità dei Paesi in via di sviluppo quando si tratta di definire regole nell’interesse pubblico e di promuovere il diritto alla salute e all’alimentazione. Alliance Sud s’impegna affinché la Svizzera conceda loro il margine di manovra necessario per il loro sviluppo.

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Accordi di libero scambio

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Politica commerciale internazionale

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Accordi di protezione degli investimenti

Di cosa si tratta

Alliance Sud ha partecipato a tutte le conferenze ministeriali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, dalla sua creazione nel 1995, esortando la Svizzera a non contrastare gli interessi dei Paesi in via di sviluppo. Dato che questi ultimi sono diventati più potenti in seno all’organizzazione e non si lasciano più dettare dai Paesi ricchi la loro volontà, la Svizzera s’è lanciata nella conclusione di accordi di libero scambio, in cui ottiene maggiori concessioni rispetto al quadro multilaterale, specialmente per quanto riguarda il rafforzamento della proprietà intellettuale che minaccia i diritti alla salute e alle sementi.

D’altra parte, negli accordi di protezione degli investimenti conclusi con i Paesi in via di sviluppo, essa favorisce ampiamente gli interessi delle multinazionali svizzere, minacciando la capacità degli Stati ospiti di regolamentare nell’interesse pubblico. Gli accordi includono un meccanismo di risoluzione delle controversie mediante arbitrato che, essendo ampiamente squilibrato, favorisce gli investitori stranieri.